“Afferrare un’ombra. Vita di Jim Thorpe” di Tommaso Giagni, minimum fax

Nei primi anni del Novecento, gli stessi in cui il governo degli Stati Uniti lanciava una campagna di assimilazione dei nativi sopravvissuti ai massacri del secolo precedente, si impose al mondo Jim Thorpe, appartenente alla nazione indiana Sac e Fox e ancora oggi ricordato come uno dei più grandi atleti americani di tutti i tempi. Campione della squadra di football della scuola indiana di Carlisle, che trascinò a clamorosi successi sui college dell’élite, Thorpe vinse due ori alle Olimpiadi del 1912 – poi revocati perché accusato di professionismo. Giocò ai massimi livelli nel football e nel baseball, concludendo la sua carriera proprio mentre la crisi del ’29 sconvolgeva l’America. Varcata la soglia della povertà, si prestò a svolgere numerosi lavori, fino a diventare sindacalista dei nativi assunti come comparse sui set di Hollywood.

La sua storia incrociò la Storia in più punti. Ebbe carteggi con presidenti americani, Marilyn Monroe come vicina di casa, il pugile Jack Dempsey per amico, la poetessa Marianne Moore come insegnante. Burt Lancaster fu la star chiamata a interpretare un film su di lui.

Tommaso Giagni ricostruisce la vita di un personaggio irripetibile, unendo il rigore della ricerca storica all’utilizzo di una lingua trascinante, in una biografia che getta una nuova luce su Thorpe ma anche sull’America della prima metà del Novecento, tra razzismo, eugenetica e intrattenimento di massa.

Qui il libro: https://www.minimumfax.com/shop/product/afferrare-un-ombra-2613

In libreria “Le cose di prima” di Eduardo Savarese – minimum fax

le-cose-di-prima-copertina

Si può ancora scrivere un melodramma? Adattare al romanzo l’impianto musicale di un altro tempo e di un altro linguaggio? È questa la coraggiosa scommessa tentata da Eduardo Savarese. Nella storia di Simeone, un adolescente colpito da distrofia muscolare, tutto sembra improbabile e quasi esotico, eppure pagina dopo pagina la condizione del protagonista si rivela in tutte le sue penose limitazioni e contrasti: l’inerzia forzata e il desiderio di crescita, il bisogno di essere amato e la difficoltà di esprimersi, l’incolpevolezza e il peso delle fratture causate ai rapporti familiari. La malattia isola e divide, rende i movimenti di ciascuno più deboli, inquina la dinamica dei sentimenti.

La madre ha la voce stanca, nevrotica e isterica di chi vorrebbe riprendere a vivere, ma non ci riesce. Pierotta è la ragazzina depressa e instabile con cui Simeone duetta. Un professore di fisica quantistica, Filippo Pittari, il baritono brillante che si sforza di custodire un messaggio di equilibrio e di speranza, assumendosi persino un ruolo genitoriale. E in questo piccolo sistema solare che ubbidisce solo alle leggi della scienza c’è anche una vera soprano, la famosa Lea Hertzbush, la sola a steccare platealmente in pubblico. Ma è l’abbraccio di Thomas, il padre di origine siriana che lo ha abbandonato, che Simeone non smette di rincorrere. Per sapere se è un disertore o un eroe, e se per davvero nessuno può sfuggire al proprio destino. A loro due è riservato l’atto finale, sul fondale di una Gerusalemme immersa nella neve.

Perché, come ha scritto Julian Barnes, soltanto il melodramma riesce ad andare dritto alla meta. E a rammentarci l’essenziale.

Vai alla scheda del libro sul sito dell’editore.